La riforma della riscossione: più tutele per i contribuenti in difficoltà

Avv. Valentina Volpe

La riforma della riscossione: più tutele per i contribuenti in difficoltà

Riforma della riscossione

La riforma della riscossione, approvata definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 3 luglio 2024, introduce importanti novità a favore dei contribuenti che si trovano in temporanea difficoltà economica. Ecco i principali punti della riforma:

Dilazione allargata dei ruoli

La riforma interviene sull’articolo 19 del DPR 602/1973, ampliando le possibilità di rateizzazione dei debiti fiscali:

– Per debiti fino ad € 120.000, sarà possibile richiedere fino a 84 rate mensili per le istanze presentate dal 2025, fino a 96 rate per quelle presentate dal 2027 e fino a 108 rate dal 2029.

– Per debiti oltre € 120.000, in caso di temporanea difficoltà economica documentata, si può ottenere una rateizzazione fino a 120 rate, indipendentemente dall’anno di richiesta.

I criteri di valutazione della difficoltà finanziaria:

– per persone fisiche e ditte individuali: ISEE del nucleo familiare e ammontare del debito.

– per altri soggetti: indice di liquidità, rapporto debito/residuo e valore della produzione.

Discarico automatico e anticipato dei debiti

Dal 1° gennaio 2025, i debiti non riscossi verranno automaticamente annullati (discarico automatico) dopo 5 anni dall’affidamento all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Inoltre, l’Agente della riscossione potrà in qualsiasi momento notificare all’Ente creditore la cancellazione anticipata di debiti in caso di fallimento, liquidazione o assenza di beni pignorabili.

Gli enti creditori avranno anche la possibilità di procedere autonomamente al discarico anticipato dei crediti, dopo 24-30 mesi dalla presa in carico da parte di AdE-R.

Riaffidamento dei carichi e vendita a privati

In caso di discarico automatico, l’ente creditore potrà scegliere di gestire direttamente il recupero del credito o di affidarlo nuovamente ad AdE-R per altri 2 anni. Inoltre, potrà vendere il credito a privati attraverso asta pubblica.

Ricorso contro l’estratto di ruolo

La riforma recepisce una sentenza della Corte Costituzionale, consentendo al debitore di impugnare la cartella esattoriale non notificata in alcuni casi specifici, come:

– Contratti pubblici

– Procedure di crisi d’impresa

– Finanziamenti da soggetti autorizzati

– Acquisto di aziende con debiti fiscali del venditore

La riforma della riscossione rappresenta un passo avanti nella direzione di una maggiore attenzione ai contribuenti in difficoltà.

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Foto di Monstera Production

 

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